Ancora una volta una omonimia rischia di pregiudicare “l’autocostruzione”

ottobre 15th, 2012

Non è generalizzabile quanto si afferma nell’articolo di Ruben H. Oliva (Corriere della Sera-Le Inchieste),secondo cui “Il sogno della casa autocostruita diventa una beffa e una truffa”. Il doloroso caso della cooperativa di Filetto (noto da tempo) cui si fa riferimento,non può e non deve indurre a fare di ogni erba un fascio e non distinguere le esperienze negative da quelle,numerose,che al contrario sono state positive o vanno evolvendo positivamente. E’ il caso attualmente dei cantieri di Villaricca e Piedimonte Matese, promossi e sostenuti dalla Regione Campania che ha assunto  l’autocostruzione come una iniziativa sociale significativa, inglobandola nel suo Piano di edilizia popolare ed investendovi risorse del suo Fondo Immobiliare che concorre ai mutui bancari con prestiti per il 70% senza interessi.

Non sarebbe il caso di valorizzare piuttosto la significativa scelta della Regione Campania? Perché non spingere a rafforzarla in altri contesti dove l’accesso alla casa a costi accettabili è una chimera? Non si potrebbe cominciare a discutere del perché certe esperienze si siano rivelate negative ed altre positive? Non varrebbe la pena di sviluppare un dibattito sul come sostenere, ma soprattutto gestire e controllare un percorso difficile e pieno di ostacoli, ma il solo che attualmente sembra consentire l’accesso alla casa a costi accettabili?

Nel riaffermare il valore della pratica dell’autocostruzione assistita, Aliseicoop rivendica l’autonomia del suo operato in quanto Organismo di Intermediazione tra Istituzioni, Istituti di credito e potenziali cooperative di autocostruttori e rinnova la richiesta di non associarla o confonderla con altri soggetti.