Auto costruzione/auto recupero/modelli di social housing

Viene dalla Home…

D’altra parte, il quadro dell’inserimento abitativo è andato negli anni progressivamente cambiando, tra l’altro disarticolandosi in una varietà di domande provenienti dall’emergere di nuove forme di disagio che caratterizzano nuclei familiari e single che hanno sempre maggiori difficoltà a disporre di un reddito sufficiente a far fronte alle spese per l’alloggio, offerte dal mercato.

Sono soggetti in bilico tra crisi abitativa e normalità che un evento imprevisto può far precipitare in uno stato di vera e propria emergenza che, di fatto, potrebbe essere superata se si prospettasse una soluzione alternativa adeguata.

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assistenza, tecnologia, supporto finanziario,

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un alloggio di buona qualità architettonica, a costi accettabili.

il tuo benessere? Prendi in mano la tua vita e conta sul tuo impegno e sulla tua volontà (4).

Di fatto, i risultati dell’approccio non tradizionale di cui si parla, hanno fatto maturare un approccio che ha consentito di superare logiche di aiuto incondizionato (spesso fattore di inerzia) e di coinvolgere direttamente i beneficiari, diventati motori del proprio sviluppo.

E’ da sottolineare come particolarmente significativo il fatto che questo approccio non tradizionale affonda il suo impulso fondamentale, nella carica motivazionale di chi lo realizza, perché partecipa attivamente alla creazione del proprio habitat; la casa alla quale “si dedica il proprio tempo” e che è il frutto del lavoro delle proprie mani, costituisce l’elemento fondante di una concezione non passiva dell’abitare e del vivere il territorio (5).

Peraltro, è una Pratica che permette di coinvolgere anche e soprattutto quei soggetti che dispongono di limitate risorse monetarie ma elevata iniziativa personale nel tempo del non lavoro.

Va ancora sottolineato che la sperimentazione attivata da Aliseicoop non si caratterizza solo per l’elemento costituito dal coinvolgimento di non addetti ai lavori nel processo edificatorio, ma anche per la specifica scelta del governo del processo da parte di una cooperativa del Terzo Settore. Di fatto, questa scelta acquisisce un significato importante, perché si affidano ad un Organismo no profit funzioni e compiti normalmente assolti da privati costruttori o da soggetti pubblici.

Questa scelta apre un campo molto innovativo, i cui tratti peculiari risiedono nell’attribuzione ad un soggetto esterno di specifiche responsabilità, capacità e competenze di coordinamento ed assistenza. Nel processo edilizio in auto costruzione e/o auto recupero si impone infatti la necessità di sovraintendere con un approccio integrato a  tutto il processo edificatorio: dal suo avvio, alla fase di progettazione, a quella di gestione tecnico/economica, alla realizzazione del percorso edificatorio, per non citare che alcuni fondamentali step.

Nell’ambito delle iniziative di Social Housing (in Italia ed in Europa) l’esperienza evidenzia proprio l’opportunità di fare riferimento a strutture organizzate di tipo sociale, situate al di fuori di un quadro economico tradizionale, collegate al cosiddetto Terzo Settore, inteso come soggetto che si differenzia sia dalla sfera pubblica che da quella privata. Peraltro, la natura stessa di questa tipologia di Organismi contiene in sé le capacità e il dinamismo per promuovere nuove soluzioni, sviluppare attività innovative, che molto spesso né lo Stato né i privati sono in grado di attivare.

Nelle sperimentazioni attivate in Umbria e Campania questo ruolo è stato affidato dalle Istituzioni regionali ad un Organismo del Terzo Settore, nella fattispecie alla cooperativa sociale Alisei. Questa oltre alla gestione delle iniziative di Autocostruzione è stata in grado di avviare anche la mappatura di alcuni spazi pubblici dismessi ed una progettazione di massima per il recupero di alcuni di essi, sino ad una prima delineazione di Modelli abitativi “ibridi” (multi generazionali, multietnici, multiservizi), in risposta alle distinte tipologie di fabbisogno abitativo, oggi sempre più legate alla diffusa mobilità delle persone.

A conclusione di questo complesso e faticoso percorso, Alisei coop esprime l’auspicio che si possa cogliere l’opportunità di valutare a livello politico/ istituzionale quanto emerso nelle differenti attività realizzate e nei vari contesti analizzati, per consentire di:

delineare un quadro d’insieme dei bisogni abitativi che vanno emergendo in relazione alla grande mobilità delle persone, cui stiamo assistendo;

promuovere e supportare Pratiche edilizie non tradizionali per rispondere adeguatamente alla vasta gamma di esigenze che tale mobilità prospetta;

attivare con convinzione una Edilizia innovativa a gestione sociale che sviluppi anche in Italia Modelli flessibili di Social Housing.

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(4) Giuseppe Cusatelli, “La formazione del progettista e dell’esecutore per l’autocostruzione” in Rogora A. (ed.), La sostenibilità dell’Autocostruzione nell’ERP, processsi, politiche e riflessioni, Milano, Clup Edizioni, 2006.

(5) G. Cusatelli, Op. cit.